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Watzlawick Paul

Leggi qui sull’opera di Paul Watzlawick che ha rivoluzionato la psicologia.

“La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni”. Figlio di un direttore di banca, nacque nel 1921 a Villach, in Austria, dove si diplomò nel 1939.

 Paul Watzlawick nel 1949 conseguì le lauree in Lingue moderne e Filosofia all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia

con una tesi su Dostoevskij. L’anno seguente frequentò l’Istituto Carl Gustav Jung di Psicologia analitica a Zurigo. Qui nel 1954 conseguì il diploma di analista. Coltivò un appassionante interesse per la filosofia orientale e buddhista (in particolare per la filosofia Zen). Paul decise perciò di partire per l’India, rimanendovi per un intero anno. Fece ricorso occasionale a koan o a concetti filosofici buddhisti per meglio spiegare alcuni passaggi delle sue teorizzazioni.

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Tornò in America nel 1957 e cominciò ad insegnare alla Temple University di Philadelphia e all’Università di El Salvador, presso la cattedra di Psicoterapia. Nel 1960 si stabilì a Philadelphia per studiare l’approccio terapeutico di John Rosen, presso l’Istituto di Analisi Diretta. In occasione di una conferenza sulla Teoria della Comunicazione ebbe l’opportunità di conoscere Don D. Jackson.

Fondatore del Mental Research Institute (MRI) Jackson era considerato all’epoca uno dei migliori psichiatri americani. Fu importante il contributo che insieme a Gregory Bateson, John Weakland e Jay Haley diede alla comprensione della patogenesi della schizofrenia, con il concetto di doppio legame. Watzlawick in quell’occasione chiese di potersi recare presso l’istituto per studiare i metodi e le ricerche del gruppo. Permesso che gli fu accordato ancorché a titolo gratuito, visto l’esiguità dei fondi a disposizione dell’Istituto.

Dopo un periodo di studi di tre mesi, nel 1961 ottenne il ruolo di ricercatore associato.

Qui trovi un riassunto dettagliato della Pragmatica della comunicazione umana

Lavorò con il gruppo di Gregory Bateson e Don D. Jackson dedicandosi allo studio della pragmatica della comunicazione umana. Di lì a poco pubblicò alcuni scritti inerenti ai rapporti tra comunicazione e interazione. Famosi sono: A Review of the Double Bind Theory (1963), dove analizzava tutti i più importanti contributi americani ed europei al concetto di doppio legame cinque anni dopo la sua teorizzazione. An Anthology of Human Communication (1964), dove trattò alcuni punti fondamentali della comunicazione umana.

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La formazione junghiana aveva già allontanato Paul da una posizione deterministica tipica della psicoanalisi più ortodossa. Il suo trasferimento a Palo Alto segnò definitivamente l’abbandono di una concezione individualistica del comportamento umano in favore di un approccio interazionale basato sullo studio della comunicazione. Nel 1967, assieme a J.H. Beavin e D.D. Jackson, pubblicò una pietra miliare della psicologia mondiale Pragmatica della comunicazione umana.

Paul Watzlawick era ormai fortemente convinto che l’esistenza umana avesse sempre e comunque un aspetto relazionale e contestuale.

Con uno stile chiaro e concreto dei processi mentali, cominciò a spiegare i percorsi che portano l’individuo a costruire la propria realtà. Nello stesso anno, Jackson creò il Progetto di Terapia Breve del MRI sotto la direzione di Richard Fish. Paul Watzlawick ne fu membro assieme a prestigiosi nomi quali Arthur Bodin, Jay Haley, John Weakland, Virginia Satir e Jules Riskin. Contribuì altre sì a fondare il Centro di Terapia Breve. Nel 1974 “pubblicò Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi (assieme a Fisch e Weakland). Nel 1977 Il linguaggio del cambiamento, dove illustrò il proprio approccio clinico e terapeutico.

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Queste opere risentono fortemente dell’influenza di Milton Erickson, medico di Phoenix destinato a diventare il rivisitatore dell’ipnoterapia moderna. Paul Watzlawick contribuì quindi tra gli altri alla costituzione del background di quel metodo psicoterapeutico conosciuto come approccio strategico. Abile didatta, nel 1976 Paul divenne professore associato del Dipartimento di Psichiatria e Scienza del Comportamento all’Università di Stanford. Coerentemente con le sue teorie sostenne una comprensione non patologizzante del comportamento umano, lontana dalle premesse di base della psichiatria dell’epoca. L’accostamento alle idee costruttiviste fu dunque una naturale conseguenza del suo pensiero.

Nel 1978 decise di invitare il cibernetico e costruttivista radicale Heinz von Foerster al MRI

Portò così su di lui l’attenzione della comunità dei terapeuti familiari. Fu un modo per porre una base epistemologica costruttivista alla terapia breve. Questa venne consolidata negli anni successivi grazie al contributo di autori quali Jon Elster, Ernst von Glasersfeld, David Rosenhan e Francisco Varela. Da questa esperienza msche La realtà della realtà (1976) e La realtà inventata (1981).

Esercitò anche la professione di psicologo clinico in California dal 1969 al 1998. Vittima fin dai primi anni novanta di crescenti complicanze dovute alla malattia di Alzheimer, si ritirò dall’MRI sul finire del 2006. Morì nella sua abitazione di Palo Alto il 31 marzo 2007. Secondo le sue volontà, il suo corpo è stato donato alla scienza per fini di ricerca.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in Europa e in America, tra cui l’Outstanding Teacher Award della Psychiatric Residency Class dell’Università di Stanford nel 1981. Ottenne due lauree honoris causa alle Università di Liegi e Bordeaux nel 1992. Ricevete anche la Medal for Meritorious Service di Vienna nel 1990 e l’Honorary Medal di Carinthia nel 1993. In Italia, Giorgio Nardone si è ispirato all’approccio di Watzlawick per l’elaborazione di alcuni assunti della terapia breve strategica, fondando con lui il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.

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