Assisi: esperienza nella città santa

La mia esperienza ad Assisi

Riporto a seguire le parole che scrissi dopo il ritorno dal mio viaggio ad Assisi. Si tratta di un testo molto intimo che nel rivederlo ho voluto lasciare com’era. Ero allora molto inquieto ed in cerca di risposte e pare che non le seppi trovare in quell’esperienza. Viaggiavo allora con la LEGA MISSIONARIA STUDENTI e quello era il primo viaggio che facevamo per incontrarci tutti assieme.

Forse vale la pena scrivere prima che le emozioni si perdano. Vale la pena segnare due parole prima che il viaggio diventi memoria e che le immagini nella mente diventino foto. La distanza ammanta tutto di nostalgia e le cose perdono spesso il loro primo sapore.

Assisi città Santa

Assisi città santa per definizione, non mi ha lasciato indifferente eppure non mi ha commosso fin dove avrei voluto. Forse alla gente che cerca qualcosa, che cerca un futuro, che cerca un perché conviene ancora aspettare. Conviene crescere, maturare, conviene avere la pazienza nel dolore.

Serve forza nella rassegnazione e spirito vivace nell’ubbidienza. Mi chiedo fin dove arrivi l’uomo, fin dove gli è dato agire, fin quanto possa essere sincera la sua preghiera.

Mi chiedo quanta santità è richiesta agli uomini di fede e quanta fede è richiesta alla santità. Ci vogliano dubbi o ci vuole sicurezza? Ancor non so. E sto qui ad aspettare un perché alle mie risposte e una risposta a tutti i miei perché. Sto qui a desiderare che i moti dell’anima prendano il senso loro. Spero che ci sia una via e una strada da percorre per chi ha già detto no eppure ancora non trova le parole per dire un si.

Abbandonare e dire basta

I no sono sofferenze, sono perdite laceranti, non divisione nella trama della propria storia. Le cose possono o non possono accadere, ma quando sei tu a non farle accadere a dire No, sei responsabile delle cose perdute e non volute. Come la dama che t’abbandona quando sei stata tu a lasciarla andare, conviene allora un misto di rabbia e dolore. Il pentimento si mischia alla malinconia del tempo andato perduto.

Si sta lì con la mente a vivere il tempo non vissuto, i luoghi non percorsi la storia che sarebbe nata ma che hai scelto di non essere. Resta un vuoto dentro che ancora non so colmare. Una lacerazione che la città Santa non riesce a riempire. Sento una delusione per le cose che sono diventato, per questo silenzio, per questa normalità.

 

 

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