Erasmus a Francoforte: L’onda calabra di Fabiana

L’erasmus di Fabiana

Un piccolo ricordo dell’esperienza di Dottorato a Francoforte. Durò circa 10 mesi e incontrai tante persone meravigliose che resta impresse in questo video di commiato. I post che seguono sono presi dal live space di una ragazza incontrata a Francoforte, Fabiana, durante il suo erasmus. Mi colpirono particolarmente per la profondità e li volli riportare nel mio. I link diretti si sono persi tutti, per cui resta solo la mia parola. Non ho trovato modo migliore io stesso che per ridare un senso a questo vecchio post, che restituirlo nella sostanza per com’era. Non mi andava di eliminare questo ricordo del mio periodo di Francoforte, ma mi rendo conto che per il lettore avrà un significato assai riduttivo.

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“Sognando del mare quando ingorga gli anfratti si ritira e risale…”F. De André, Dolce nera

Un sospiro alle nuvole di Francoforte

Basta una valigia che ti accompagna verso il progetto Erasmus, dietro il vetro di un finestrino, a un sospiro dalle nuvole e ti senti libera. […] Su un castello i sogni liberi si confondono con la realtà ma basta una valigia e ti ricordi della libertà  e libera torni ai tuoi doveri.

A volte si diverte, a volte si incazza

 Il mare sa tutte le storie della terra, lei gli racconta i segreti degli uomini di nascosto al cielo.  Negli abissi sussurri di storie vere alzano le onde divertite, storie che si ripetono. Ascolta il mare le storie ripetute dalla terra nei secoli, ascolta e tace. Ricorda il mare i morti che lo hanno percorso, il sangue che lo ha inquinato. Si perdono nel mare i sospiri degli amanti, tra il rumore delle onde divertite. Si perdono nel mare i sospiri speranzosi degli uomini che a lungo lo osservano cercando un punto non lontano dai loro sogni. È silenzioso il mare, non suggerisce, ma ascolta, ascolta i segreti e capisce i sospiri. Poi si divertono le onde, quando il mare accoglie qui sospiri infelici. Cosa vanno cercando in quell’orizzonte? E quando capiranno dov’è ciò che tanto cercano? Forse prima, forse dopo il sonno. Questo il mio Erasmus.

Si ripetono i sussurri della terra sconcertata che sopporta sempre meno le storie di quegli esseri lontani, divisi dal cemento, diversi nel cuore. Lei sussurra al mare che solo quello le è rimasto, perché, le storie si ripetono perché niente è cambiato. E allora domanda al mare incuriosita cosa vanno cercando gli uomini in quell orizzonte orizzonte. Il mare pieno di domande, pieno di sospiri, pieno di storie è sempre taciturno e alle domande della terra non risponde. Da secoli dentro sé e per sé le mille storie della terra raccoglie, ma i segreti dell’uomo a nessuno rivela.

Se ti è piaciuto il posto perché non farmelo sapere?

Le parole sono come le farfalle…volano lontano

Allora siamo nel 2007 e se la ragione non vuole sottomettersi alla legge che essa stessa si dà, deve necessariamente piegarsi al gioco delle leggi imposte da altri, Questa è la libertà di pensiero. Una legge che libera le parole che libere verranno non ascoltate da chi non vuole e ignorate da chi si sente ignorato (o ignorante). [….] In Calabria sarà per il clima forse ma i bruchi escono fuori fuori stagione convinti di avere già le ali non capiscono che hanno bisogno di diverse mute prima di poter volare così muoiono del loro male, dentro l’invidia gli rode per le farfalle che volano realmente ma stanno li immobili finché spesso un ragazzo distratto di corsa li pesta. E la Calabria resta dietro di 20 anni rispetto all’altra metà. 

Normalmente

Ma ditemi voi se è normale alle 5.30 del mattino parlare di Amici di Maria Defilippi ininterrottamente e restare mezza rincoglionita incastrata con la valigia in una folla di matricole che si spingono per entrate nell’autobus. Ditemi voi se è normale continuare a parlare per tutto il viaggio di Amici di Maria Defilippi. È normale che l’autobus si fermi nel pieno del viaggio per un guasto al motore, tutti fuori, fa freddo, ma si continui sempre a parlare di Amici di Maria Defilippi? Ma, non so, forse è normale! Ma ditemi voi se è normale andare Domenica mattina incazzata nera dalla polizia a fare una denuncia ed essere chiamata ragazza polemica.

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La polizia poi non va disturbata, specialmente sabato sera che hanno tanto da fare. È anormale aver chiamato la polizia per un’aggressione alla quale (grazie a  Dio) sono scampata; pare di si per come mi hanno detto delusi al telefono: “se non ti violentano o rubano realmente il portafoglio non ti è successo niente di grave”. Sono in Erasmus.

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Senza parole

Non parlo molto delle cose importanti…Qui in Erasmus a Francoforte mi è venuto facile parlare di cose futili o non parlare affatto (vista la mia incompetenza nelle lingue straniere) ma posso assicurarvi che le parole non servono molte volte. È strano, ma senza parole mi sono affezionata a diverse persone e senza parole le ho salutate. È bastato uno sguardo per capire che in fondo il ricordo resterà e forse qualcuno la pensa come me…. In questi miei ultimissimi giorni senza parole mi congedo dal mio Erasmus perché chi mi vuole bene sa che mi basta un abbraccio sincero senza troppe parole e senza addii…

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