Riflessioni sull’esistenza

Riflessioni sull’esistenza

I post su facebook sono occasioni dove per me è particolarmente facile sintetizzare. Probabilmente l’idea di avere un pubblico più definito e informale aiuta non poco le riflessioni sull’esistenza per così dire. L’esistenza pare discostarsi dal semplice vivere, la temporalizzazione dal semplice scorrere del tempo, il venire incontro al mondo dal semplice abitarlo. Se negli anni della mia riflessioni filosofica mi sono convinto che fosse la ragione, intesa come capacità astrattiva l’essenza dell’uomo, adesso resto persuaso che è piuttosto la trascendenza.

L’uomo è una struttura di trascendenza, un simbolo, un rimando a qualcos’altro. La parola proferita fa sparire questo rimando ed è per questa ragione che Wittgenstein concludeva il suo Tractatus logico Philosophicus con il monito “ciò di cui non si può parlare i deve tacere. Siamo spiriti che animano il nostro corpo vissuto (Liebe) e come spiriti spesso veniamo posseduti da demoni che paiono solo volerci tormentare. Nel proferire ciò che è occulto, l’occulto di dilegua (per ricollocarsi altrove).

L’anima razionale rifiuta l’esoterico, l’occulto, cioè che ama mostrarsi nascondendosi. Il rifiuto delle ombre della notte trasforma in demoni le creature della sera illuminate a giorno. Le ore notturne sono le più tormentate per la ragione che non cede mai le armi al sonno. Il turbamento è infondo questa mancanza di fiducia verso il nostro lato emotivo, che dovrebbe e potrebbe, rielaborare per noi gli “scarti” del giorno, trasformarli in cibo per l’anima.

Le riflessioni sull’esistenza non le ho volute riordinare seguendo un filo conduttore e lasciando così che ognuno trovi il suo.

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