Preghiera del viandante
A te si eleva questa mi preghiera:
«Frate, non far, ché tu se’ ombra e ombra vedi» (Dante, Purgatorio XXI canto).
Siamo ombre della notte, condannate per nostra misura alle colpe e all’errore. Siamo sorrisi gelidi che si spengono insieme alle nostre vigliaccherie.
Non sono nulla di fronte a te
Questo stesso nulla te lo restituisco, perché tu lo riempia di te, affinché tu possa formare e dare parole, affinché la mia preghiera sia cosa gradita e la mia parola arrivi sino al cuore e compia la tua volontà. Come l’acqua discende dal cielo sulla terra. per irrigare e fare germogliare, così è nella tua parola.
Abbi pietà per i tuoi figli e usa loro misericordia, pietà per l’empio, perché in lui non v’è colpa ma solo disperazione. Salva l’agnello, che dopo di te non fu più richiesta bestia sacrificale. Coprilo col tuo sangue, affinché comprenda le vie della tua gloria. Abbi misericordia dei miei passi e feriscimi quando la mia volontà non segue la tua, quando la mia superbia mi pone dinnanzi a te.
Rendi chiara la mia voce nella preghiera
Come sono chiari i versi notturni della cicala. Abbia pietà del tuo servo e conducilo dove tu vuoi. Non temo per me. La mia vita è già andata perduta, tanto tempo fa. Adesso conta meno che nulla se essa non si piega al tuo volere, se essa non trova in te il suo senso più alto.
Sia fatta sopra ogni cosa la tua volontà.