Valentina: primo amore al tramonto

Oh! Valentina vestita di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de’ tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.

Lettera a Valentina

Valentina ci sono cose che non puoi capire. Ci sono favole nascoste che fanno ancora paura ai bambini se gliele racconti la notte. Esistono mondi da scoprire e una vita che muore. Non so capire. L’angoscia si fa spazio intorno, brucia il campo, soffia il vento. L’ira degli dei s’è scatenata tutt’intorno, lottavano per la vita, trovarono la colpa e ne morirono.

Cosa ho fatto di male? Bisognava reagire, perché morire non ci era consentito, perché questo il buon Dio non lo vuole. L’unica soluzione era andare avanti e sempre avanti, ceco come un tarlo, forte come un coniglio. Bisognava dimenticare e andar via. Cos’ho trovato? Nulla. Nulla perché il nulla è come me. Eppure adesso darei palazzi e castelli e darei quelli più belli per essere come te. Tu sei la nobile fanciulla  e io il carnefice infame  e traditore.

Al calar della sera, nel sonno della notte, quando tutto dorme e io no, penso ancora te.

Cosa c’è stato di sbagliato dove ho fallito? Dimmelo tu Valentina: non c’è risposta c’è solo tormento. Nessuna notte però è infinita e la vita rea più di me mi rivolle indietro. Ho perso le parole, la voglia di amare, la fiducia nel prossimo, la stima che ho di me. Non ero minimamente in grado di fare, pensare e dire. Non ero come tu mi volevi, a che valeva restare?

Una sola cosa mi aveva fatto sorridere, ma non era vera neanche quella: non avevi ricominciato, non tu. Ti dico solo che i giusti vengono sempre ricompensati  per il loro dono d’amore. Tu sei un dono che dal cielo scese in terra, ma trovasti fanghiglia, trovasti me. Per l’inverno e per la sabbia, la cicala e la formica, per il bello e il brutto, perché di ogni cosa c’è un doppio, trovasti il reo e l’ingiusto, trovasti me. Non ti fermare in questa corsa, ti merito, non ti ho mai meritato. L’ho sempre saputo e lo sai anche tu. Meriterei la solitudine, ma non ho saputo star solo con lei.

Per favore vai via, perché nessuno sappia della mia vergogna

Affinché a nessuno sia chiaro il mio tormento, perché i cattivi non soffrono mai, il giusto vuole che il male trovi se stesso e ne soffra. Non cercarmi che non ti cercherò, non trovarmi che non ti scorderò. Me ne vado con il più grosso peso al cuore, perché avresti dovuto essere tu la mia sposa, ma uno come me non ha sposa e questo non lo hai mai capito .

Ho perso l’entusiasmo nella vita e perso quel briciolo di genuinità che restava dentro me. Ho toccato il fondo Valentina. Le strade non ricominciano mai da capo, le vie del mondo sono infinite, ma nessuna può più portarmi da te. Ho fatto delle mie lacrime un letto d’amore, le ho conservate dentro al cuore e adesso non piango più. Vorrei solo dormire il sonno della mente, vorrei si spegnesse la luce questa sera, vorrei che ogni sera ci fossi tu: dolce sposa, gelosa e tradita, avvelenata e finita. Ti lascio tutto quello che di buono c’è mai stato in me, quell’amore di cui ho sempre avuto paura. Ti lascio il senno e la follia, ti lascio me stesso e vado via.

Le promesse non le ho rispettate, le mie mani sono sporche, ma io non vivo più.

Sei una persona che sa amare e quelli come avranno un futuro pieno di spine, ma che darà loro ampie ricompense perché la vita non dona, ma restituisce ciò che le hai dato. Per ogni lacrima che adesso versi Valentina ci sarà un sorriso felicissimo un giorno. Avrai una famiglia ed una casa, sarò solo un ricordo. Saranno tuoi i figli e voglio che uno di loro abbia il mio nome. Da a lui l’amore che non ti ho lasciato dare a me. Sarai sposa, la più bella delle spose, sarai mamma e sarai la più bella delle mamme, perché sei e resterai la più bella.

Per me che non ho amore per nessuno, che ho smesso di credere anche solo che possa provarne, c’è l’oblio. Sono l’ombra della verità, la solitudine perché chi non dà amore presto o tardi si ritrova solo e pagherò per tutto quanto. Viaggerò senza meta e senza sogni finché dio non mi consoli con la morte, affinché almeno questa mi salvi dal nulla. Fuggirò dalla tristezza e dall’immensa solitudine che l’angoscia produce. Mi nasconderò dall’incomprensione della gente, che sfugge intorno a noi, che avverte con uno sguardo la minaccia del fantasma.

 Ma tu no, tu sai amare è questo ti rende dolce, ti rende forte

Continua pure a cercare che presto troverei quello che cerchi. C’è una sorgente d’acqua via alla fine del deserto, ma percorrilo tutto, perché ogni cosa ha un prezzo e la fatica finirà. Le prime e le ultime lacrime voglio piangerle con te, non voglio più dentro me la minima emozione, né amare. Voglio solo la compagna di sempre la mia tristezza e nutrirmi del mio pianto. Desidero chiederle che mi porti per mano, via dalla gente.

A chi confiderò ogni mio segreto, perché avrà pazienza per ascoltarmi, senza parole che possano giudicarmi.? A chi lascerò scritto l’ultimo messaggio d’amore  che era per te?  È li che io lo voglia o no tra le cose che non saprai mai, tra i piccoli segreti del cuore, tra le pieghe delle mie coperte, tra i chiari e i scuri di ogni sera.

Nessuna di queste parole servirà a restituire quello che ho perso, nessuna di loro riporterà indietro i tempi che furono. Il tempo va avanti, sempre avanti  e mai torna indietro, mai si ferma e io, che tempo un po’ lo sono sempre stato, seguo il suo stesso destino.

All’inverno di sempre, all’ultima grande follia,
per quella neve che mai si scioglie e per la tua magia.
Per avermi fatto sempre emozionare,
per la rabbia e il dolore, la felicità e l’amore.
Perché con te finisce un’era,
perché con te muore il bambino,
perché non riprendono vita i morti.
Con immensa tristezza, con tutta la felicità di cui dispongo

A Valentina

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