Talete: riassunto. L’acqua è causa prima

Talete il primo filosofo

Il discorso di Talete non era un mito, come quelli dei poeti «teologi». Lo stesso Aristotele, infatti, osserva che anche Omero per esempio aveva fatto derivare tutte le cose divinità che rappresentavano l’acqua. Talete tuttavia si distingue da questa visione ancora «teologica», perché fonda questa sua convinzione su ragionamenti e osservazioni (metodo scientifico). Dal fatto che il nutrimento di tutte le cose è umido deriva, per esempio, che l’acqua è nutrimento. Dal fatto che tutti i semi hanno bisogno di umidità per germogliare deriva che è  principio della generazione.

Accenno biografico

Talete visse tra il VII e il VI secolo a.C. (forse tra il 640 e il 550) a Mileto, città di mare sulla costa della Ionia (regione dell’Asia Minore colonizzata dai Greci di stirpe ionica). La città era allora fiorente per commerci e dotata di indipendenza politica. Benché fosse di origine fenicia, Talete godette di grande considerazione presso i suoi concittadini. Talete fu anche un vero e proprio scienziato, segnalandosi per alcune scoperte nel campo della geometria e dell’astronomia. A lui furono infatti attribuiti alcuni teoremi sulle proprietà dei triangoli, delle parallele e della circonferenza, nonché la scoperta dei solstizi.

Egli tuttavia coltivava la scienza anche per il puro desiderio di sapere. Il primo filosofo fu dunque uomo di grandi risorse sia intellettuali che pratiche, esperto in varie scienze e tecniche. Di Talete però non si conserva nessuno scritto, anche se non si può escludere che ne abbia composti. Il suo pensiero è perciò codificato innanzitutto dal grande Aristotele, il quale si preoccupò di anteporre alla sua metafisica una breve storia della filosofia prima di lui.

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Premessa alla filosofia naturalistica

Il primo problema che i filosofi greci si proposero fu quello del tutto come natura. Natura intesa come l’Essere che comprende tutti gli esseri che all’uomo si presentano nello spazio (contemporaneamente) e nel tempo (successivamente). Questo essere supremo deve ovviamente comprendere anche gli uomini che in questo insieme hanno pure il loro posto, come esseri che nascono e che muoiono. Natura è dunque per i greci prima di tutto il generarsi, ovvero, l’essere che prima non era e viene ad essere e poi non è più. Oggetto dell’indagine non è dunque l’essere fisso, immutabile, ma il tutto concepito come un organismo vivente. L’essere fatto si di materia (sia essa acqua, fuoco, aria o terra), ma di una materia che è viva, trasmutabile e che passa da un modo di essere ad un’altro. Cioè che loro definivano Natura sarebbe quindi più propriamente da chiamarsi Biologia nel nostro linguaggio ordinario.

La natura è dunque materia vivente o semovente. La prima concezione di essa è dunque ileozoica. Nella infinità varietà delle sue forme, questa materia vivente è il fondo che il pensiero dell’uomo scorge come l’universale. E’ la sostanza cui tutte le forme si riducono, come quell’unica cosa che sono tutte le cose, quell’unica cosa pensando la quale le si pensano tutte. Abbracciare per tal modo con un solo sguardo tutte le cose, passate presenti e future, questo è il passaggio al pensiero filosofico, della filosofia come scienza del tutto.

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I messaggi fondamentali di Talete:

Ancorché possa sembrare oggi banale, dunque, definire l’acqua o qualsiasi dei quattro elementi il principio di tutte le cose, non è affatto banale parlare di principio. La parola è introdotta per la prima volta da Anassimene discepolo di Talete. Ancorché questi pensatori non siano in grado di introdurre il concetto di sostanza, causa prima, sono però i primi che descrivono materialmente la Natura secondo tali concetti.

Disse che questo principio è l’acqua. L’unica dottrina filosofica – nel senso platonico-aristotelico del termine, cioè concernente il principio di tutte le cose – attribuibile con certezza a Talete è che il principio di tutte le cose, da lui probabilmente chiamato «natura» (phy ` sis), nel senso di origine, è l’acqua.  Il principio è l’acqua, secondo Talete, perché tutto viene dall’acqua, tutto sorregge la propria vita con l’acqua, tutto finisce nell’acqua. Talete avrebbe detto che la cosa più antica è Dio e il Divino, perché ingenerato. Non poteva non riferirsi al suo principio fluido fondamentale. Tutto è pieno di Dei perché tutto è pervaso dal principio-acqua. L’acqua, dunque, non è solo materia, ma anche anima di tutto e divinità. Natura nel senso più completo del termine.

Sembra un’affermazione religiosa. In realtà risulta evidente che il principio (acqua) è la trascrizione in termini filosofici della divinità, in quanto principio è ciò da cui tutto deriva. La filosofia naturalista rappresenta dunque anche il primo tentativo di naturalizzare  la religione, dargli una base scientifica. Dire che tutto è pieno di dei è lo stesso che dire tutto è pieno di acqua .

Per Talete, la materia è sempre mossa. E’ come già detto materia animata. Anche se forse non ci avete mai fatto caso, la parola stessa “animare” rimanda al fatto che quel qualcosa abbia una “anima”. Quest’ultima è dunque come principio di movimento. Talete affermò che il magnete fosse vivo perché in grado di far muovere le cose (infatti attrae il ferro) e che avesse un’anima.  Per Talete , così come l’animale fiuta il cibo e si avvicina, così il magnete sente il ferro e si avvicina.

   Di queste proposizioni, è evidentemente essenziale la prima. Questa risulta a fondamento delle altre e costituisce la prima proposizione filosofica di quella che suole chiamarsi civiltà occidentale.

Talete ricerca nella natura il principio o la causa prima.

  Non ci troviamo più di fronte a rappresentazioni desunte dall’immaginazione, non abbiamo più a che fare con figurazioni fantastico-poetiche: dal mito si è passati ormai decisamente al logos. E così è nata la filosofia. L’acqua rappresenta infatti:

  1. fonte o scaturigine delle cose;
  2. foce o termine ultimo delle cose;
  3. sostegno stabile e permanente delle cose.

1- L’acqua scaturigine di tutte le cose

L’acqua se volessimo utilizzare la terminologia di Aristotele è definibile come un principio materiale. Tale principio, come già detto, fu denominato da questi primi filosofi (se non già da Talete stesso) come physis. Parola che significa realtà prima, originaria e fondamentale. Physis significa ciò che permane identico a sé stesso nella molteplicità e varietà delle cose che ne derivano.

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2- L’acqua termine ultimo delle cose

Certamente per Talete l’acqua è sì, principio nel senso materiale, in quanto componente di tutte le cose, ma anche principio in molti altri sensi, anzi in tutti i sensi possibili, ancorché ancora non decifrati. Il carattere materiale dell’acqua è confermato dal fatto che Talete concepiva la terra come un corpo galleggiante sull’acqua e perciò circondato da questa in senso fisico. Tutte le cose comunque rimandano in quanto alla loro origine all’acqua, che è perciò termine ultimo di tute le cose.

3-  L’acqua sostanza di tutte le cose

Il principio-acqua non solo è la scaturigine di tutte le cose, ma anche ciò di cui esse sussistono. Tutte le cose devono quindi partecipare dell’essere e della vita del principio stesso.  L’acqua è per Talete ciò da cui derivano la realtà prima ed ciò in cui si risolvono come realtà ultima. E’ vale a dire la sostanza che permane al di sotto dei mutamenti, mutando solo di qualità. L’essere diviene e nel divenire cambia la sua forma. Ciò che non cambia è il sostrato materiale di cui l’essere è composto, ovvero, l’acqua.

Conclusioni

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L’acqua di Talete è dunque la prima forma dell’universale nella storia dell filosofia. E’ però un’acqua che col farla principio di tutto il filosofo dell’universale solleva dall’esperienza. E’ dunque il primo colpo d’ala con cui senza saperlo, il pensiero, per rendersi conto dell’esperienza, la trascende, e al di là delle cose fisiche pone una realtà che più tardi si chiamerà metafisica. L’acqua di Talete concepita filosoficamente, non è come l’acqua che si beve o che si ammassa nei fiumi e nel mare o cade nelle piogge autunnali a rinfrescare le terre inaridite. Ma è l’acqua principio, sostanza, causa prima, idea pura, divinità che permea tutte le cose

Principio volle appunto che si chiamasse questa materia primordiale e generatrice-eterna di tutte le cose che sono poste nello spazio e si succedono nel tempo il discepolo di talete, Anassimandro.

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