Galileo Galilei: riassunto. Il filosofo del nuovo mondo

Sul piano filosofico e scientifico Galileo Galilei si ricollega a intellettuali anticonformisti come Giordano Bruno. Con lui di cui condivide la ripresa delle teorie copernicane e la concezione dell’universo.

Sul piano letterario, Galileo Galilei riprende la tradizione umanistica. In particolare l’uso del dialogo e dell’epistola. Il dialogo permette di rendere le argomentazioni più dinamiche e facili da problematizzare. L’epistola viene invece usata per comunicare con altri dotti in forma scientifica.

Per Galileo Galilei infatti il sapere non apparteneva al singolo individuo ma è dominio dell’intera comunità. Il sapere infatti deve essere comunicato ad un pubblico vasto (al mondo intero) (intersoggettività e condivisibilità del sapere). L’argomento è esposto nel Sidereus nuncius.

Sempre per facilitare la diffusione delle sue opere Galileo Galilei introduce il volgare fiorentino. Rinuncia ai termini scientifici di allora (per lo più latini) e ai latinismi. Nasce così anche un nuovo linguaggio che traendo spunto dalla lingua comune, per analogia, inventa la nuova terminologia scientifica. Tale scelta è in una certa misura frutto anche dell’opposizione alla Controriforma romana. Questa cercava di imporre il latino come lingua ufficiale. Allievi importanti di Galileo Galilei sono Castelli, Redi, Magalotti, Bartoli.

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VITA E OPERE

Periodo della formazione:

Dopo l’infanzia passata a Pisa (nasce nel 1564) e la giovinezza trascorsa a Firenze. Riceve il primo incarico di insegnamento in matematica all’università di Pisa (1589-1292). Scopre in questo periodo la legge dell’isocronismo. Studia il moto dei gravi e partecipa inoltre al dibattito su Tasso e Ariosto (patteggiando per quest’ultimo).

Periodo dell’egemonia culturale:

Insegnamento a Padova (1592-1610). E’ il periodo più florido della sua produzione. Si trovava lontano dalla Chiesa in un ambiente aperto, che gli dette la possibilità di sperimentare le sue nuove teoria e di entrare in contatto con i maggiori scienziati e studiosi dell’epoca. Formula la legge sulla caduta dei gravi. Sperimenta il telescopio e consolida la convinzione che la scienza debba legarsi all’innovazione tecnica. Conosce inoltre personaggi del calibro di Sarpi ed entra in corrispondenza con scienziati e filosofi stranieri (Klepero fra i primi).

Periodo della Controversia con la Chiesa (1616-1632):

La Chiesa nel 1616 lo invita ad astenersi dal professare la teoria copernicana. Galileo Galilei allora sostiene pubblicamente che la teoria copernicana sarebbe una pura ipotesi di calcolo non rappresentativa della realtà. Pubblica Il saggiatore (1623) e il celebre Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632). Si sforzò all’inizio di guadagnare la simpatia degli ambienti clericali e intellettuali, ottenendo credito anche presso i gesuiti. Tuttavia, quando con divenne chiaro il suo appoggio alle teorie di Copernico, venne denunciato (da un domenicano) all’Inquisizione. Le teorie copernicane venero nel frattempo dichiarate eretiche e se ne impedisce la divulgazione.

Periodo del Processo e dell’abiura (1633-1642):

Galileo Galilei viene infine processato e costretto all’abiura (al ritrattamento delle su tesi). Le teorie espresse nel Dialogo vengono considerate eretiche (sostenevano il copernicanesimo). Galileo Galilei ormai vecchio e cieco sceglie di abiurare. Si sottopone all’umiliazione pubblica di fronte la congregazione del Sant’uffizio.

IL SIDEREUS NUNCIUS:

Nel periodo passato a Padova Galileo Galilei dovette impegnarsi nelle richieste della Repubblica di Venezia. La città commissionava sempre nuovi strumenti. Ciò incoraggiò lo sviluppo tecnico di cui Galileo Galilei si servirà nei suoi sperimenti. E’ a Murano che galilei commissiona le lenti per il suo cannocchiale. Con il nuovo strumento egli fece scoperte fondamentali. La superficie della luna non era diversa da quella delle terra. Le stelle erano infinite. Giove aveva satelliti. Scoperte che raccolse nella celebre opera “Annuncio delle stelle”.

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L’opera è dedicata a Cosimo dei Medici ed era scritta in un latino semplice, sobrio. Egli non segue perciò (tranne che nel titolo) il gusto barocco del suo periodo. Si limita piuttosto ad un essenziale e rigorosa esposizione scientifica. L’opera al di dà delle scoperte ebbe una fortuna immensa, e contribuì non poco al cambiamento del comune sentire. L’uomo cessava di essere al centro dell’universo, che era infinito e popolato da infiniti mondi.

La rigida gerarchia dello spazio di colpo si infrange. Le nuove conoscenze inoltre non venivano considerate oggetto esclusivo dei dotti ma alla portata di tutti. Chiunque poteva sottoporle a verifica. Bastava alzare gli occhi in cielo e guardare con il cannocchiale per farlo.

Veniva definitivamente minato il principio di autorità. Non era importante chi avesse affermato una data verità (fosse anche’essa contenuta nella BIBBIA). Questa se riguardava leggi fisiche andava comunque sottoposta a verifica empirica.

LETTERE COPERNICANE

Galileo Galilei consolidò e approfondì le sue scoperte sul sistema solare (le macchie solari, le fasi di Venere etc. etc.). La fama delle sue pubblicazioni gli permise di entrare in contatto con gli scienziati del tempo. E’ a questo periodo che risalgono le famose “lettere copernicane”. Egli era talmente convinto delle verità naturali, che era assolutamente certo che tutti avrebbe dovuto accettarle.

Tuttavia Galileo Galilei con le sue lettere tenta un colpo di mano. Le teorie copernicane erano sino ad allora fatte circolare come pure ipotesi (si pensi alla teoria della doppia verità rinascimentale: vere in filosofia, ma false in teologia e quindi in definitiva false). Galileo Galilei è deciso a rompere questo compromesso. Certo delle sue prove propone nelle sue lettere (di cui la più famosa quella dedicata alla granduchessa Cristina di Lorena) di considerarle non più come semplici ipotesi, ma come una teoria corrispondente alla realtà dei fatti. La risposta della chiesa fu immediata: nel 1616 le dottrine copernicane vengono dichiarate eretiche e non ne viene più consentita la circolazione.

IL SAGGIATORE:

Galileo Galilei rinuncia per qualche tempo alla divulgazione delle sue teorie. Nel 1623 con la proclamazione a nuovo pontefice di Urbano VIII, pubblica il Saggiatore, questa volta in volgare. Questo è il primo esempio di saggio scientifico scritto in lingua volgare. Anche il trattato viene presentato come epistola dedicata questa volta a Virginio Cesarini accademico dei Lincei. Questa viene pubblicata dagli stessi accademici e dedicata al nuovo papa.

Il Saggiatore è un libro scritto in polemica contro le posizioni dei gesuiti (del danese (Tycho Brahe) che avevano tentato di mediare copernicanesimo e tolemaismo. Questo sostenevano che gli altri pianeti giravano intorno al sol come voleva la teoria copernicana. Il sole tuttavia girava intorno alla terra, come era descritto nel testo biblico. Le comete infine erano corpi celesti.

L’allievo Guiducci risponde con un libro e Orazio Grassi controbatte con un altro testo (Libra astronomica ac philosophicha “Bilancia astronomica e filosofica”). In questa occasione attacca direttamente Galileo Galilei. Il fisico a questo punto interviene direttamente nella polemica pubblicando Il Saggiatore.Se Grassi aveva usato la bilancia Galileo voleva far ricorso al “saggiatore” (bilancetta di alta precisione per misurare il peso dell’oro). Commenta così uno a uno i vari passi in latino di Grassi, facendo seguire le proprie osservazioni in volgare.

Sul piano stilistico il testo è giocato sul grande contrasto sullo stile grigio e anonimo del latino scolastico e la vivacità del volgare. Tra lo stile monolotico del gesuita e l’ironia e la battuta elegante dello scienziato (che non esita a raccontare aneddoti e fare digressioni).

 Sul piano dei contenuti la difesa in sé della teoria dell’allievo sulle comete risulta errata (ovviamente non l’eliocentrismo). Il testo è tuttavia importantissimo perché difende il metodo della verifica sperimentale come unico metodo corretto per leggere il libro della natura.

IL DALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SITEMI:

La struttura del libro:

Prende la forma del dialogo tra tre persone (Salviati, Simplicio e Sagredo)che si svolge in quattro giornate. La scelta della forma (il dialogo) e non della lettera fu strategica rispetto al problema della censura. Essa doveva servire ad annacquare le tesi galileiane e a cercare di evitare il conflitto con la Chiesa che fino a qualche anno prima aveva sostenuto praticabili le tesi di Copernico a patto che fossero considerate pure ipotesi. (Salviati dice di sostenerla solo per “capriccio matematico”). Ma queste cautele non bastarono e l’opera venne condannata.

La cautela di Galileo Galilei:

Il titolo originale avrebbe dovuto essere Dialogo sopra il flusso e riflusso del mare,( il movimento delle maree era pensato da Galileo come la prova inconfutabile del moto della terra). L’opera cambiò titolo per evitare la condanna della chiesa (Dialogo di Galileo Galilei Linceo, dove ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano. Il nuovo titolo doveva indurre il lettore a scambiare l’opera per una discussione accademica e astratta sui pro e i contro delle tesi copernicane. L’opera ottenne l’imprimatur del papa. Tuttavia già nel titolo era contenuta una velata polemica (i sistemi considerati erano solo due, non si teneva vale a dire conto del sistema proposto dai gesuiti che mediava le due tesi).

Lo stile:

Il modello di riferimento stilistico era ovviamente il genere plurisecolare del dialogo inaugurato da Platone, che si ispirava al modello della libera ricerca della verità mediate il confronto delle diverse posizioni. Allo stesso tempo tuttavia egli rinnova il genere introducendo la struttura diventata poi famosa del dialogo a tre (i due scienziati che rappresentano le tesi contrastanti, e un moderatore “che capisce di scienza” che contribuisce a semplificare e rendere divulgative le teorie degli altri due (tipo Piero Angelo). Si tratta di un espediente che rispondeva all’esigenza di Galileli di allargare quanto più possibile lo spazio di divulgazione delle sue teorie (serviva a rendere il testo accessibile a molte più persone e ad influenzare l’opinione pubblica a suo favore).

La fortuna del libro:

Il libro ebbe infatti un notevole successo e ciò destò preoccupazione nella Chiesa che procedette alla condanna del Libro.

GALILEO GALILEI SCRITTORE:

Lo stile (la scelta del volgare) è strettamente connesso alla sua idea e pote consentirgli una vasta diffusione delle sue teorie e opporsi allo stile monastico della chiesa. La secca aridità del linguaggio scientifico del latino scolastico non avrebbe certamente permesso la diffusione delle sue dottrine tra i letterati, intellettuali, ma anche tecnici, ingegneri e persino artigiani.

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In ciò l’aiuto la formazione culturale fiorentina (ricorda che il volgare parlato era il dialetto fiorentino e che già a partire Dante si comincia a usare il volgare in letteratura). Anche nella scelta dei nuovi vocaboli tecnici e scientifici da usare per la prima volta egli scelse termini comuni d’uso toscano riadattandoli e rifiuto i latinismi e i grecismi.

Ne risulta uno stile chiaro ed essenziale che privilegia agli ornamenti della retorica la forza argomentativa dei ragionamenti, unite però a una vivacità espressiva connaturata allo scrittore, che spesso non disdegnava di colorire la trattazione, di aneddoti ed era molto propenso a fare dell’ironia.

Il dialogo infine esprime idealmente la sua concezione della conoscenza, ovvero, una ricerca non dogmatica ma dialettica aperta alle obiezioni possibili e pronta a rispondere ad esse. Il dialogo meglio rappresentava l’idea di verità come processo problematico di ricerca.

Possiamo dire che Galileo Galilei inaugura dunque lo stile della prosa scientifica che ben presto si separerà dal genere letterario in senso stretto.

IL CONFLITTO DELL’INTERPRETAZIONE E L’ATTUALITÀ’ DE PROBLEMI:

Storia della ricezione di Galilei:

Nel 1633 L’opera viene condannata e lo stesso Galileo Galilei è costretto a ritrattare le sue posizioni. Il suo lavoro viene infatti pubblicato in Olanda. Dopo la sua morte fu quindi difficile diffondere le sue opere. Prova ne è la chiusura dell’accademia fondata dagli allievi.

Nella seconda metà del 600′ si pubblicano le opere di Galileo Galilei (tranne il Dialogo  e la più importante delle lettere copernicane, quella dedicata a Cristina di Lorena).

Nella seconda metà del 700′ il clima cambia con l’arrivo degli illuministi che si consideravano i veri eredi della libertà di pensiero sostenuta da Galileo Galilei . Ciò aumento l’importanza dello scienziato.

Su questa strada nel 800′ Gioberti (sai chi è) vide in Galileo Galilei il simbolo del primato della cultura italica nel mondo

Il novecento ha invece un giudizio più articolato:

 

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In campo religioso:

La controversia tra ragione e fede si risolve con la cancellazione della condanna di   Galileo Galilei(avvenuta nel 1992 ad opera di Giovanni Paolo II). Essa accetta in definitiva la posizione di Galileo che voleva distinte fra loro le verità di fede e quelle di scienza, accettando il fatto che  nelle materie scientifiche sia arbitra la scienza (e tuttavia affermando la priorità delle verità morali su quelle scientifiche)

In campo filosofico:

Troviamo i sostenitori del punto di vista galieliano, che vedono Galileo Galilei come l’esempio della ricerca scientifica moderna, ispirata ai criteri laici della razionalità e dell’esperienza. E dall’altro i seguaci del filosofo tedesco Heidegger e dei “critici della ragione” che criticano il pensiero scientifico ( e dunque Galilei che ne è il padre) per il fatto di aver imposto il predominio della tecnica e dell’utilitarismo.

In rapporto al potere:

Anche rispetto al potere la figura di Galileo Galilei  viene ridimensionata (mentre dal 700′ in poi vine considerato il difensore della ragione). Alcuni sui comportamenti, come il fatto che si trasferì dal ducato di Venezia (Padova) verso il Granducato Toscano che era assolutista,  la sua ricerca di un compromesso con la Chiesa (si pensi sia alla sua concezione della verità, vedi filosofia), sia al modo morbido con cui presenta le sue teorie), e infine l’abiura sono tutti episodi che valgono a rivedere la figura e il personaggio. Nel frattempo i disastri compiuti dal progresso scientifico (la bomba atomica) hanno notevolmente ridimensionato la fiducia dell’uomo nel progresso scientifico e con esso del suo padre fondatore.

In rapporto alle letteratura:

Interessante è la posizione di Italo Calvino, secondo il quale il merito di Galilei consiste nell’aver scoperto e valorizzato la velocità del pensiero e l’insostituibilità della comunicazione scritta. Per Italo Calvino Galileo Galilei  è il primo dei moderni proprio perché con le sue scoperte ha dissolto l’ordine eterno e immutabile delle cose (quello pensato da Aristotele e creduto vero per mille anni) abbandonando l’uomo alla smarrimento dell’ignoto.

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