In tempi così complessi da decifrare credo sia giunto il momento di dedicare giusto due parole al problema del razzismo. Per chi come me si è ritrovato a fare esperienze di volontariato forti, nelle quali mi sono ritrovato a stretto contatto con comunità straniere, affrontare la questione è abbastanza complesso. La complessità deriva dal fatto che chi costruisce il dibattito pubblico usa arte e scienza per manipolare la verità, per mistificarla tramite l’uso delle parole.
Per anni abbiamo sentito parlare di “missioni di pace”. Ormai la parola non ci fa più nemmeno impressione. “Bombe intelligenti” resta sempre la mia preferita. Ci hanno fatto credere che fosse possibile bombardare un covo di terroristi lasciando intatta la casa accanto. Voi siete pur sempre quelli che inorridite di fronte a questa foto, ma per i motivi sbagliati.
La mistificazione del linguaggio
Poi è arrivata la volta di “flessibilità del lavoro”, che stava per divisione e precarizzazione del fronte dei lavoratori. È arrivata la volta delle “riforme” del settore pubblico, che erano solo dei tagli alla spesa corrente. Qualcuno più in malafede come me noterà che si è anche parlato di “aumento della vita media”, che ha comportato un innalzamento dell’età pensionabile.
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AUMENTO DELL’ASPETTATIVA DI VITA: IL SOGNO DELL’IMMORTALITÀ’ GENERA SCHIAVI =>>
Quella che di gran lunga mi pare la più insidiosa però è la parola “COMUNITÀ’ europea”, nata sotto l’ideale degli Stati Uniti d’Europa, ma di fatto una guerra di tutti contro tutti (gioco del forti compagno).
Per restare in tema s’è poi parlato di “salvataggio” della Grecia, di “ricette economiche” (neanche fossero torte), di “sacrifici” e di tutta un misto di inglesismi ammantati di una strana aura religiosa di cui ho parlato in questo post.
Bene. La domanda non è quanto il razzismo sia un’emergenza in Italia, ma quanto ci metteranno gli italiani a capire di essere stati presi per il sedere. L’ aria sta cambiando e pure piuttosto rapidamente. Alle scorse elezioni i primi due partiti LEGA e MOVIMENTO 5 STELLE hanno da soli preso la maggioranza assoluta (fatto credetemi rarissimi). Vuol dire che il loro essere maggioranza in parlamento riflette il loro essere maggioranza REALE nel paese.
Il furto di parole
Di ruberie ne sono state fatte in questi anni. Ma temo che il furto più grosso subito sia quello delle parole. Sono quelle che in tutti questi anni ci hanno impedito riflessioni lucide. Chi faceva la guerra ci ha rubato la pace. Chi, all’indomani del crollo dell’economie socialiste fondava l’economia sul mercato ci ha derubato del senso di solidarietà. Quelli che oggi dall’alto degli scranni di Bruxelles difendono i disperati del mare, ci hanno privato della possibilità di criticare il razzismo in tutti i sensi.
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Chi può non desiderare la pace, la crescita in prosperità dell’Europa, la solidarietà tra popoli, uno Stato efficiente e l’aiuto del prossimo indifeso? Come si può discutere di tutte queste cose con chi ce le ha tolte dicendo di volercele dare? Semplicemente non si può.
La Tratta degli schiavi
Sulla questione africana ormai s’è detto molto. Dal FRANCO FCA con il quale la Francia sfrutta gli stati africani, alle guerre chiamate con un po’ più di fantasia “primavere arabe”, passando per la lotta ad Alcaeda verso la nuova ISISIS siamo tutti più o meno consapevoli che l’Africa viene sfruttata.
Ora domandati caro lettore, perché chi sfrutta questi territori poi preme così tanto perché le vite umane vengano salvate? Perché chi ha bombardato la Libia per il petrolio adesso ci chiede di accogliere i migranti? E’ davvero possibile che i potenti del mondo siano interessati a povere anime indifese? Se rispondi di si temo ti sia meritato la sorte che il destino ti ha concesso. Io però vivo nel tuo stesso paese e non vorrei subirla insieme a te.
Il razzismo e il male del nostro tempo
L’accusa di razzismo, nella sua accoppiata con l’’uso della parola dittatura, è quella potremmo definire un evergreen. Da Hitler in poi si trasformò quello che era un sistema di governo, per altro ancora in vigore in molti paesi, in male assoluto. Si dipinsero gli uomini forti al comando come crudeli e spietati assassini e infine si lavorò per deporli, anche con l’uso delle armi. Non è importante fare analisi su ciò che accadde in Germania nello scorso secolo. Il punto è che ogni volta che si è accusato qualcuno di razzismo e xenofobia sono partite le bombe. Da Milosevic in Serbia, a Saddam Hussein, passando per Gheddafi si esporta la democrazia a suon di mitra. Si destabilizzano interi paesi prima ricchi e fertili e si accusano il leader di razzismo.
L’accusa di razzismo a Salvini
Ora indovinate di cosa stanno accusando al momento Salvini? Il partito che dal 4 è passato al 30% e che promette ferro e fuoco in Europa? Dite che non ci cascheremo questa volta? Vedremo, però loro ci provano lo stesso.
Questa è la cornice nel quale io dovrei parlare di razzismo. Dovrei cioè provare a convincere le persone che chi come me ha lavorato in campi Rom, ha viaggiato per l’Europa dentro reparti di psichiatria, ospedali, case di riposo, ha organizzato eventi e raccolte fondi per i Nomadi (grande lupo nero di tutte le epoche) di improvviso s’è rincoglionito e ha votato LEGA perché… boh.
Vorrei convincervi che la ricchezza di una nazione sono le PERSONE non i soldi. Potrei dimostrarvi che quando un intero continente viene DEPREDATO dei suoi giovani migliori appartenenti alle famiglie più facoltose è stato rapinato per l’ennesima volta. Vorrei sostenere insieme a voi che siete in giro per l’Europa ridotti in semi schiavitù perché a casa non trovate lavoro che esiste un DIRITTO a non migrare. Voi però credete a tutto quello che vi dicono e io sento di non avere speranza.
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Badiamo bene non ce l’ho con voi. So che medici, infermieri volontari, fricchettoni de sinistra con la banconota sempre verde in tasca sono persone meravigliose e in assoluta buona fede. Con loro parlo sempre di razzismo volentieri. Loro però si ricordano bene cos’era Frontex, chi fece i primi accordi con la Libia e chi è sul serio Minniti. Loro non ci stanno a definire gli albergatori riciclatisi mediatori culturali gente per bene. Chi lavoro con dedizione e serietà in questo settore sa bene che i peggiori nemici della loro causa sono i finti alleati.
LE ONG e i traghettatori della morte
Cosa volete che vi dica? Che questa gente che paga fortune in dollari per essere traghettata da scafisti balordi collusi con le ONG dovrebbe restare in eterno in quelle barche? Sul serio pretendete che arrivi a tanto? Io credo andrebbero accolti. Non si cambia la struttura di un continente in un giorno. Aiutiamoli a casa loro è chiaramente uno slogan. Credo anche che nella guerra tra poveri innescata, vinca chi è meno disperato. Il perdente però non è l’uomo che lavoro per 500 euro al mese in un call-center dall’altra parte del mondo. Il perdente è l’uomo morto in mare e prima di lui quello morto di fame a casa sua. Però forse il nemico non è chi non lo vorrebbe in mare, ma chi arriva con 6 telecamere per riprendere il momento in cui lo salva.
Quello che vorrei dirvi è che qui il razzismo non centra nulla. Sono interessi economici grossi quelli in gioco. L’immigrato apolide è meno riottoso ad accettare posti di lavoro a basso valore aggiunto (traduci spaccarsi la schiena per quattro lire). L’immigrato non vota, non è legato al territorio dove vive, ma alla sua comunità di appartenenza. Quanto è facile sostituire la riottosa manodopera locale con lo straniero dovreste vederlo quando andate a lavorare per quattro spicci in giro per l’Europa. Ma voi vi fate distrarre dalle pareti tirate a lucido delle stanze. Vi ostentano una ricchezza che non sarete voi a consumare. Siete troppo impegnati a tirare merda sul paese che vi ha cresciuti per guardare a cosa stiamo costruendo.
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Chi finanzia queste ONG? A chi devono tanta generosità? Sapete che un giorno in mare costa circa 5.000 euro? Credete sula serio alla generosità di chi s’è arricchito sulle spalle dei diseredati a colpi di bombe e accuse di razzismo?
Purché ho votato la LEGA di Salvini e non soffro di razzismo
L’uomo è egoista parliamoci chiaro. Dividere il fronte quando è debole è facilissimo. Nelle difficoltà si diventa litigiosi, irragionevoli, riottosi al cambiamento. Molto meglio deportare gente dall’altra parte del mare. Meglio fargli pagare una fortuna per rischiare la vita. Meglio trasformare un ingegnere africano in un venditore di frutta in Italia, un architetto italiano in un operatore telefonico in Spagna che lasciare ognuno al proprio posto.
Davvero non capite perché conviene? Il punto è che se non lo capite non posso di certo spiegarvelo io che da siciliano ho votato LEGA quando la LEGA era al 4% e si chiamava ancora NORD. Vorrei solo fosse chiaro che nel continuo ribaltamento (Umkehrung) della realtà proposto dai mass media è vero ciò che è falso ed è CRIMINALE ciò che sembra giusto. Non c’entra nulla il razzismo.
Bene è con queste parole che vi lascio alla lettura di un post di ben 9 anni fa. Era un post contro il razzismo che invitava il lettore a capire come lo straniero siamo noi. Siamo sempre lo straniero di qualche altro. Pretendete sia stato io a cambiare idea in tutti questi anni? Può darsi… Ma anche no.
Dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso Americano sugli immigrati italiani. Ottobre 1912
Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
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