La voce di un viandante: amore e morte

Amore e morte si tendono la mano. A volte ti rendi conto di come il corpo diventi una prigione, di come il suo cieco macchinare giri ormai a vuoto. È in quel momento che capisci il gesto misericordioso di sorella morte, che giunge desiderata come la donna amata. Li solo per te, soli tu e lei. Il suo bacio mi sembra un gesto d’amore, l’atto che libera tutti e ci rende tutti uguali, immoti, informi, dileguati in un interminabile nulla.

A sorella morte, 2015

La voce del viandante: amore e morte

Questa lettera è stata trovata nel braccio dei ricordi. Quando attorno a me signora morte bacia un altro suo spasimante. Quando fuori da me qualche altra anima si prepara al lutto, mentre qualcuna ai giorni neri dentro se già s’arrende. Mentre qualche altra sente che non ce la farà. Ci sono volte in cui arriva come fosse una benedizione, come fosse l’unica possibile consolazione, come la fine di un dolore, come l’unica cura nella malattia. In queste volte e tutte le volte mi chiedo cosa sia la vita.

A chi sono resi i piccoli respiri ciechi, la stanchezza del giorno dopo, l’ansia del giorno prima, il filo sottile del pentimento, la gioiosa sorpresa dell’avere e la tenebrosa sorte del lasciar andare. Mi chiedo a chi appartengano le nostre fragili esistenze se pure siano di qualcuno.

Non ho una risposta. Più vado avanti e più mi convinco che non è il pensiero a dare risposte. Questo pone solo brutte e scomode domande. Dentro me piuttosto conosco la risposta. La sento vibrare  solo qualche volta, ma quando provo a dirla questa scompare. So solo che la richiesta d’eternità viene dal cuore e nel cuore trova la sua soluzione. So che nulla è per sempre, ma ci sono cose che sono state dentro di noi già da sempre e per sempre anche quando noi non ci saremo più.

Il profumo dell’eternità

Ci sono gesti e parole che richiamano a loro quella scintilla di vita che dal primo Adamo arriva sino a noi. Da noi si protrae in avanti come la certezza di un amore. Si allunga come la promessa di un qualcosa che vale di più di chi l’ha posta. Ognuno di noi ha la scelta, siamo nati per quello. Ognuno sceglie se vivere o morire. E’ strano vedere quanta gente scelga sempre e solo di morire. E’ strano vedere come ci si accorge sempre troppo tardi che è già finita.

Tutte le volte che si tace la voce del cuore,  che si trascura il senso forte di un’emozione, si cede la parte migliore di noi e poi la rassegnazione . L’adulazione, l’arrivismo e il perbenismo, fanno il resto. Ogni volta cediamo al compromesso, gettiamo via per un tozzo di pane l’intera eternità. Ogni cediamo quel soffio divino ai venti che se lo portano via.

Mi sono chiesto cosa c’è al principio della vita, cosa nasce e perché. Mi sono risposto che c’è sempre un filo d’amore che bacia il nostro cuore anche quando il corpo si concede con noncuranza e vilipendio. All’amore piace fare e creare, unire e modificare. La solitudine infondo è l’unica vera malattia. E allora concludo con una dichiarazione d’amore. Forse lei non c’è più o forse non c’è mai stata, forse non era come me la immaginavo e forse neanch’io ero come mi immaginavo, ma dentro me e dentro lei c’è quel soffio d’amore che ci rende simili all’eterno e che nell’eterno si confonde, come fa l’aria con l’altra aria.

Lettera d’amore

Ti scrivo perché non riesco a parlare. Una tragedia trama attorno a te e forse un po’ lo sapevi già. La mia domanda è, chi vorresti accanto a te. E poi ancora chi vorresti accanto per il tuo primo esame, dopo la lezione di filosofia e ancora dentro casa tua quando l’invero saluta dalle finestre la tua estate? Chi vorresti accanto ogni volta che sai di non potercela fare? Non conosco la tua risposta ma conosco la mia. Io so chi vorrei.

Vorrei te! Te perché sono troppo cinico, troppo presuntuoso, troppo arrogante. Te perché tiri fuori la parte migliore di me, te perché mi servi per sistemare questo mondo. Vorrei te quando l’invidia degli altri miei colleghi muoverà contro di me, vorrei te quando nella pace del silenzio già s’appresta la vendetta.

Il vilipendio di se stessi

E la sera quella maledetta, chiassosa e prepotente sera che da sempre disturba il mio sonno e che lo rende avido ed incapace. Vorrei te quando tutti parleranno male di me, quando questo vento e questo tempo faranno cadere quelle fioche immagini di me. Mi servirai quando avrò voglia di lasciare perdere, sia che voglia andare, sia che voglia restare. Mi servirai quando la mia diversità mi lascerà solo, quando tutti mi diranno di “NO” e solo il tuo sarà un “SI” e alla fine della tua giornata quando saprai della mia.

Non so a cosa ti potrei servire, ne cosa risponderai, ma so che tu servirai a me, so che per la vita ho scelto te. Non ho scelta, forse per questa o quell’emozione c’è scelta, ma non per l’amore, l’amore, l’amore non me ne ha date di scelte è lui che ha scelto me ed io non so che scegliere te, tutte le volte, ogni volta e nella stessa volta ancora una volta nient’altro che te. Questa incapacità di andare vanti e di tornare indietro, questo istante che si ripete sopra ogni altro istante, questa corda che si spezza se solo mi dirai di no. Per sempre tuo.

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