Pietra angolare: Colonia catania 2006

LA RICERCA DELLA PIETRA ANGOLARE

Alla ricerca della pietra angolare fu la trama che mi chiesero di scrivere per il grest 2006 organizzato a Catania dal gruppo di Palermo. Il racconto contiene quindi una storia e successivamente delle istruzioni per lo svolgersi delle attività con i bambini. Si trattava di organizzare dei giochi per dei bambini disagiati dei quartieri poveri di Catania. La giornata cominciava con l’intrattenimento nel pullman, proseguiva con i giochi in mare poi il pranzo e infine le attività pomeridiane. Le nostre giornate di volontari cominciavano alle 6 del mattino e duravano sino a tarda notte. Si trattava infatti di organizzare i giochi del giorno dopo, condividere esperienze e difficoltà. Quante emozioni, quanti volti e quanti amicizie nate i quell’occasione.

La pietra angolare

Bisogna sapere che l’universo si regge su uno strano equilibrio di forze. L’intero ordine cosmico è regolato da una piccola pietra in grado di alimentare con la sua energia la vita del cosmo. Questa pietra possiede quindi un grande potere e a lungo fu ambita da tutti gli abitanti dell’universo. Si fecero guerre che si protrassero per un tempo che sembrò infinito. Alla fine i quattro saggi, ciascuno a capo delle quattro regioni dell’universo (nominare le quatto regioni). Decisero che era ora di smetterla, che non una sola goccia di sangue sarebbe più stata versata per la pietra, in quanto essa era un bene comune a cui tutti avevano diritto.

Decisero perciò di costruire un tempio al centro dell’universo e di posizionare lì la pietra, in modo che l’energia emanata arrivasse a tutti in parti uguali e beneficiarne allo stesso modo. Da allora passarono prima gli anni e poi i secoli e in fine i millenni. La pace era tornata e un po’ dovunque rifiorivano le civiltà e gli abitanti dell’universo crebbero in numero e conoscenze.

Il furto della pietra

Sono passati 10.000 anni da allora, e un fatto di inaudita gravità, adesso, sconvolge l’intero universo. Da per tutto, finanche nelle zone più recondite, grandi siccità, terremoti e uragani. Le popolazioni erano in grande affanno. Le stelle e i soli cominciavano a spegnersi. I pianeti a perdere la loro capacità gravitazionale. I satelliti si staccano dalle loro orbite. Insomma il caos dominava l’intero universo. A poco a poco nasce il sospetto ed infine la certezza: la pietra è stata rubata! Ma da chi? E dove si trova adesso?

Dato che tutte e quattro le regioni dell’universo versano in condizioni gravissime è chiaro che nessuna di loro possiede la pietra, ma dove può, allora, essere finito il ladro e come ha fatto a privare l’intero universo degli effetti della pietra? Le delegazioni delle quattro regioni erano smarrite. Nessuno aveva la certezza di chi fosse stato e il sospetto reciproco aleggia nell’aria.

Così ogni regione decise di nominare un gruppo di ricercatoti, tutta gente validissima scelta tra i migliori della loro specie, addestrati a lungo per affrontare le più improbabili delle situazioni. Nascono così quattro spedizioni incaricate di mettere a soqquadro l’intero universo per trovare la pietra e rimetterla al suo posto.

Alla ricerca della pietra angolare

Ogni gruppo animato da grande sfiducia lavora per se soltanto, tutto si svolge nel sospetto reciproco e ad ogni gruppo è stato proibito tassativamente di scambiare informazioni con le altre squadre (infondo il ladro potrebbe essere uno di loro).

Alla fine tutti e quattro i gruppi hanno ristretto il terreno delle loro indagini. Dopo lunghissimi calcoli si finiscono per escludere dapprima il settore a nord e poi quello vicino a est (vicino si fa per dire visto che si tratta di tris-milioni di anni luce poliedrici) e poi quello a sud e infine quello a ovest. La pietra, non si trova nelle dimensioni a cui normalmente si è abituati, che in realtà non sono tre ma undici, quasi dodici (l’ultima dovrebbe nascere a momenti, anche se la settima sta decisamente male e temiamo per la sua salute).

La terra senza nome

Deve per forza trovarsi nella dimensione oscura, vicino alla galassia dei ciclopi oltre le terre popolate dai luvianidi. Si tratta della terra senza nome, così detta perché pare che soltanto pronunciarne il nome porti sventura!

Si tratta di una zona dell’universo nella quale tanti eroi motivati dal fascino della scoperta si sono avventurati e dalla quale mai nessuno ha fatto ritorno. Nessuno di buon senno avrebbe mai avuto il coraggio di oltrepassare la linea di confine, la via del non ritorno. Pressati dall’esigenza ogni gruppo si decide tuttavia ad andare.

È qui che ci troviamo adesso e qui che le quattro squadre devono darsi da fare per cercare la pietra….

Parte la colonna sonora tipo Star Wars

COSA FARE?

Il pianeta non è completamente disabitato. Vive in questo territorio una popolazione assai scontrosa e diffidente nei confronti degli stranieri. Il signore di queste terre sa però chi ha rubato la pietra e promette di rivelare il nome solo a chi si mostrerà tanto valoroso da superare le prove che egli chiede.

IL GIOCO A SQUADRE :

Ciascuna squadra per ogni gioco riceverà solo parte degli indizi. Gli indizi messi assieme danno luogo ad un indovinello, che rivela il luogo dov’è nascosta la pietra. Il totem che daremmo al fine di ogni giornata, sarà oltre che un trofeo una sorta di base dove alla fine dovrà essere riposta la pietra angolare. Ciascuna squadra riceverà al termine del primo gioco una striscia con delle lettere, apparentemente insignificanti.

Scopo del gioco:

A nessuna delle squadre inizialmente viene detto che ciascun indizio è incompleto e che preso singolarmente non significa nulla. Piano, piano faremo capire che gli indizi vanno messi assieme. Le squadre devono perciò superare la diffidenza iniziale e mettere assieme gli indizi che invece in un primo momento cercavano di tenere separati. Dopo la prima settimana verrà fatto un altro gioco, dopo il quale verrà fornito il secondo elemento che permette di comprendere il significato degli indizi. Nella seconda fase (in cui i gruppi devono collaborare) vengono fatte nuove prove il cui superamento svela il mistero degli indizi.

Ciascuna striscia va legata assieme all’altra (bisogna indovinare l’ordine) e avvolta assieme alle altre intorno al tubo. Si leggerà così in verticale la soluzione! Da questo punto in poi scattano una serie di alternative a seconda se i giochi devono essere due o tre.

le alternative

1) Gli indizi potrebbero rivelare il luogo dove si nasconde la pietra, mentre il terzo gioco potrebbe servire per ricevere dal signore del luogo le giuste informazioni per ritornare a casa.

2) oppure l’indizio piuttosto che rivelare il luogo dove si trova la pietra indica il nome di chi adesso la possiede, il quale a sua volta per restituirla richiede una terza e ultima grande prova (i grandi giochi), con la quale fornisce la mappa che finalmente indica il luogo dove è nascosta la pietra angolare.

In questo caso è la stessa pietra angolare che incastonata nel totem, apre il varco pere tornare a casa. Chi vince in questa prova in ogni caso è ovviamente costretto a spartire il “bottino della vittoria” con gli altri. Questo non solo perché soltanto mettendo assieme gli indizi si ottiene il risultato, ma anche perché infondo trovare la pietra è sempre stato un obiettivo comune. Per il ritrovamento della pietra eviterei comunque la modalità “caccia al tesoro” altrimenti ce li ritroviamo tutti che si scannano tra loro. Pensavo magari ad un ultimo gioco, tra i grandi giochi. Un piccolo tracciato che conduce alla pietra o qualcosa di simile in cui va solo uno per gruppo o qualcosa di simile…..

Spazio a proposte, fantasia e creatività.

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